29 Maggio 1985, io c'ero

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Disco 70_80
CAT_IMG Posted on 28/5/2010, 16:22     +1   -1




Per anni ho tenuto dentro quella maledetta sera, quella della strage, l’HEYSELL e quella finale tanto agoniata da vivere fino in fondo da tifoso.
Vivere la gioia più immensa per un tifoso, quella della finale e viverla li da protagonista in mezzo ai tanti per ricordare ai posteri un lontano domani, IO C’ERO!
Sì io cero… ma di quella sera ho altro da raccontare senza troppa baldanza e con tanta rabbia.
Io ho festeggiato innalzando la bandiera, urlando a squarciagola la mia gioa… fino al mattino seguente quando la gioa è divenuta rabbia e pianto.

Oggi e forse mai mi soffermo o soffermerò a raccontare quanto accaduto all’interno di quello stadio, talck show, tribune, giornali e cinegiornali, immagini raccontano e hanno raccontato la TRAGEDIA, aggiungere altre parole è cosa inutile.

Rammento… il mio ingresso in quello stadio, nella tribuna laterale, a lato dei distinti e vicino a quella curva maledetta, quel guardarmi attorno e quei commenti sulla struttura dello stadio, giudicata da me e molti altri alquanto fatiscente per ospitare una finale di coppa campioni.

Ho visto la tragedia con i mei occhi, quell’onda rossa andare avanti e indietro più volte contro i tifosi italiani posti li vicino e difesi da una rete metallica.
Qualche scaramuccia già prima con oggetti che volavano al di qua ed al di la della rete ma sembrava finita li.

Roberto mio cugino gridare…. Crolla… allontanatevi…crolla prima o poi… Non capivo e mi chiedevo a chi o cosa si stesse riferendo. Mi mostrò sporgendoci in avanti dal luogo in cui ero, la calca di tifosi addossata a quel muro, chi stretto alle pareti chi sopra a mo’ di scavalco.
Arrivavano urla e sotto sulla pista già i primi tifosi intenti a scappare, le guardie… i gendarmi li ad agitarsi ma inermi, erano davvero pochi e non so cosa avrebbero potuto fare.

Un forte brusio, la gente che si agitava sempre più anche nel mio settore, qualcuno gridava portandosi le mani tra i capelli… qualcosa di grosso era successo. Nel trambusto scesi i gradini portandomi verso la parte bassa dello stadio ed in quel momento capii la tragedia…
…Hai visto continuava a ripetere Roberto, è crollato…è crollato.
Molte persone ora erano all’interno della pista e sul campo di calcio, la sotto a quella curva chi urlava e piangeva… chi cercava di dare una mano per aiutare chi a quel momento era travolto dalla calca.
Si sentivano sirene di ambulanze… i primi soccorritori e lo sguardo ora era a quel settore la in basso, l’onda rossa che tutto fece crollare ora la a saltare e sbraitare.
Qualche nostro tifoso invocava la polizia, un aiuto, vedere i gendarmi li inermi faceva rabbia ed alcuni dei nostri li invitava ad agire sfidandoli con le aste delle banidere.
Tanto trambusto e confusione poi scese il buio non sapevo più nemmeno che ore fossero… barelle, transenne trasportavano corpi lontano qualcuno sosteneva “purtroppo a ragione”, vite esamini, ma non volevamo crederci, della partita poco c’importava.
Le voci correvano prima un morto…poi un altro e subito smentite… con il tempo si placarono e si mormorava dei molti feriti…
Sentimmo degli altoparlanti dello stadio arrivare dei messaggi ….capii quasi nulla per il trambusto….poi ecco qualcuno parlare in italiano… era Scirea il nostro capitano che invitava alla calma, di li a poco la partita avrebbe avuto inizio.
Un occhio al campo mentre entravano i giocatori sul terreno di gioco, successivamente lo sguardo ritornava a quella curva ora sembrava tutto tranquillo… si innalzavano i cori d’incitamento per entrambe le squadre.. in cuor mio però e credo non solo, quella partita la vissi male.
Non m’accorsi dell’assegnazione del calcio di rigore, mentre Boniek correva verso l’area il mio sguardo andava ancora a quella curva.
Gioii, si gioii quando vidi Platinì segnare e correre verso di noi con quel dito alzato… successivamente seguendo il resto della partita contrariamente ansimai, i giocatori del Liverpool non mollavano mai e Tacconi fu l' artefice del muro juventino.
Il fischio finale, la coppa ed il giro del campo… allora lo ritenni doveroso, per i nostri feriti si diceva…..era notte fonda quando partimmo alla volta del rientro….il giorno dopo alla luce dei fatti!!!….
Già il giorno dopo quando arrivati in Svizzera e assonnati scendemmo per una colazione, in quel momento presso quell’area di servizio il sangue mi si raggelò.
Cercavo i giornali per leggere dell’impresa… trovai invece la notizia delle 39 vittime.
Su quel pulman che ci riportava a casa gli ultimi km furono un silenzio tombale, molti di noi io compreso con le lacrime agli occhi pensavano a quei momenti con le immagini che ritornavano alla nostra mente di quell’aggressione.
Qualcuno incazzato voleva ritornare… dobbiamo fargliela pagare a quei bastardi… ma fu una voce al di fuori dal coro, il resto era solo silenzio.
Ci son voluti molti anni per rimettere piede in uno stadio, quella tragedia mi tenne lontano anche da Roma finale vinta contro l’Ajax, assolutamente non me la sentii e forse neppure oggi ne sarei capace.
Domani è il 29 maggio, sono passati 25 anni e il ragazzo che era allora con quella folta chioma nera a scendere lungo le spalle oggi è un uomo maturo con i capelli corti e color argento, tifo ancora per la signora, per i colori bianconeri ma, quella brutta esperienza credetemi anno per anno ritorna a segnarmi e non verrà mai dimenticata.

Con ciò, ringrazio tutti i tifosi juventini e tifosi sportivi di ogni squadra e colore che con me domani vorranno ricordare nel pieno rispetto quelle 39 persone, 39 vite spezzate che quella sera volevano solo divertirsi e sognare.
 
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GHIBLI VI
CAT_IMG Posted on 2/6/2010, 16:34     +1   -1




c'ero anch'io, curva opposta ma non per questo lontano dalla tragedia. All'uscita dallo stadio a fine partita un mio amico per la fretta di raggiungere il pulman, perse una scarpa e non volle fermarsi a ritrovarla, tanta era la paura.
 
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1 replies since 28/5/2010, 16:22   41 views
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